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L’intermodalità, la combinazione di più mezzi di trasporto, rappresenta di sicuro il futuro per il settore della logistica e dei trasporti. Il termine fu utilizzato per la prima volta proprio per il trasferimento delle merci.

Il trasporto intermodale è cresciuto molto negli ultimi anni, in particolare la combinazione strada- rotaia risulta essere la soluzione più utilizzata per traportare la merce in modo efficiente, sicuro e nel pieno rispetto dell’ambiente sia sul territorio nazionale che su quello europeo. Basti pensare che durante il lockdown, a causa del Covid-19, il trasporto intermodale è stato essenziale per le aziende ed ha assicurato la mobilità di grandi quantità di merci.

Con il conflitto Russo-Ucraino che sta avendo conseguenze anche sui trasporti e l’approvazione del Green Deal, l’Europa sta spingendo molto sul trasporto intermodale potenziando le infrastrutture delle ferrovie in modo che il carico possa percorrere il tratto più lungo via rotaia e l’ultimo miglio su strada riducendo così le emissioni. L’obiettivo entro il 2030 è che per le percorrenze superiori a 300 km, il 30% del trasporto di merci su strada dovrebbe essere trasferito verso altri modi, quali la ferrovia o le vie navigabili ed entro il 2050 si dovrebbe passare a corridoi merci efficienti ed ecologici, secondo quando stabilito dalla Commissione Europea. È necessario però creare più terminal merci multimodali e promuovere meglio l’integrazione tra diverse modalità di trasporto attraverso la creazione di strutture e tecnologie di trasbordo più efficienti. Anche in Italia, il Ministero dei Trasporti ha previsto diversi incentivi come il Marebonus, Ferrobonus e sconto Pedaggi.

Trasporto intermodale come funziona

Grazie all’uso di container o unità di carico questo genere di trasporto è in grado di muovere il carico lungo grandi distanze senza trasbordi, evitando così perdite e danneggiamenti.

Nel tragitto strada- rotaia, più comunemente utilizzato, in genere la merce viene trasferita da un punto di prelievo fino alla destinazione finale utilizzando unità di traffico intermodali (UTI), quali container, casse mobili e semi-rimorchi, in modo che possa essere spostata facilmente da un mezzo all’altro quali camion, treni e navi, senza scarico e ricarico. L’unità (UTI) si sposta prima su strada per raggiungere un porto o una stazione ferroviaria e da qui passa direttamente su nave o vagone per raggiungere una meta nazionale o internazionale. Il tratto più lungo viene dunque effettuato via ferrovia o via nave, limitando il trasporto stradale al minimo. Una volta raggiunto un terminal intermodale di destino, l’unità sarà trasferita su un altro automezzo e via strada raggiungerà la destinazione finale.

Secondo gli standard europei i vagoni merci devono essere lunghi 550 metri e avere una capacità di 1600, 1700 tonnellate per cui è possibile trasportare grandi quantitativi.

I container marittimi invece sono lunghi 244 cm e vengono indicati con undici caratteri alfanumerici e la loro capacità di carico dipende da un processo di standardizzazione internazionale espressa in TEUs (acronimo di twenty-foot equivalent unit).

Trasporto intermodale a chi rivolgersi

Il trasporto intermodale è l’opzione migliore se si devono percorrere lunghe distanze.

È utile valutare tutti i vantaggi del trasporto intermodale come ad esempio le operazioni più veloci e sicure perché la merce non viene caricata e scaricata, senza quindi movimentazione del carico e la flessibilità che consente di combinare più mezzi di trasporto ad un prezzo vantaggioso rispetto ad altre soluzioni. Una volta che si decide per questa opzione è consigliabile rivolgersi ad una società esperta di logistica in grado di offrire la combinazione migliore in termini di tempi, percorsi, autorizzazioni e trasporto più efficiente in base alle proprie esigenze, valutando i pro e i contro.

L’operatore logistico si occuperà di tutto ed è lui ad esempio che accederà alla banchina del magazzino e gestirà il vettore che caricherà la merce sul rimorchio del camion fino ad un porto o stazione. Il vettore o container arriverà al punto più vicino alla destinazione e sarà di nuovo agganciato ad un camion per percorrere l’ultimo miglio per la consegna finale. Il cliente o azienda non dovrà occuparsi di niente se non di consegnare la merce agli spedizionieri e riceverla.

È possibile distinguere due differenti tipi di trasporto intermodale: quello accompagnato, cioè quando il conducente, ad esempio del camion, accompagna il veicolo stradale anche su una modalità differente da quella stradale, caricandolo su nave o treno, oppure non accompagnato quando il conducente non segue l’UTI su un altro vettore.

La NDV Logistics Partner è in grado di offrire infinite combinazioni per il trasporto intermodale merci, conosce le complessità organizzative del sistema infrastrutturale, per questo studia e consiglia la formula di trasporto intermodale più adatta a seconda delle esigenze dei clienti e delle aziende. Si sposta sul territorio nazionale ed internazionale anche nei giorni festivi, in particolar modo per le merci ADR che consentono una capacità di carico maggiore del 15%, con tempi di resa assicurati e contribuendo al benessere dell’ambiente con una bassissima emissione di CO2.

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